Sagapò, un best seller di successo

Il film Mediterraneo è ispirato, e liberamente tratto, dal libro “Sagapò” di Renzo Biasion, raccolta di racconti sui soldati italiani a Creta. È interessante il mito introdotto dal titolo e dalla ambientazione stessa del film, quel Mar Mediterraneo che qualcuno ha voluto mettere in relazione con i miti epici dell’Odisseo omerico.
Il duo Salvatores-Monteleone, per esplicita ammissione, si è soprattutto ispirato al racconto spesso tragico e drammatico che della guerra italiana contro la Grecia fece l'artista Renzo Biasion nel suo Sagapo', una breve ma intensa raccolta di racconti pubblicata dalla Einaudi nel 1953 e selezionata da Elio Vittorini per la collana da lui diretta I gettoni e successivamente pubblicata in varie edizioni italiane ed estere in tutto il mondo.

I disegni di Renzo Biasion alla Fondazione Cini

Ricordi di guerra e di prigionia. Venezia, Galleria di Palazzo Cini, 27 marzo-30 maggio 2004
Nel 1989 Renzo Biasion donò alla Fondazione Giorgio Cini una raccolta di disegni e acquerelli - circa una settantina di fogli - eseguiti tra il 1941 e il 1944 durante la 2a Guerra Mondiale. Sono ricordi, bozzetti, impressioni, schizzi eseguiti dall'artista mentre era impegnato negli eventi bellici sul fronte albanese e su quello greco, e nel periodo trascorso come prigioniero nei campi di detenzione in Germania e in Polonia. Nel campo di Biala Podlaska, poi in quello di Langwasser, nella periferia di Norimberga Renzo Biasion, racconta. "Avevo a disposizione minuscoli fogli di carta – scriveva Biasion, che era arruolato con il grado di sottotenente di Fanteria nella divisione Siena - alcuni pennini da disegno e una boccetta di inchiostro di china. Mi aiutavano a vivere perché ai tedeschi davo disegni in cambio di pane. Ricordo che quando lavoravo all’aperto l’inchiostro gelava nella boccetta. L’arte mi aiutò insomma a combattere in qualche modo la fame, che mieteva non poche vittime, e a superare lo squallore degli anni più belli della giovinezza vissuti al di fuori del mondo civile". Queste opere, che facevano parte di un corpus assai più consistente andato in gran parte disperso dopo l'8 settembre 1943, assieme alle memorie scritte, sono preziosi "documenti" che ci permettono di rivivere artisticamente una vicenda storica che ha segnato profondamente la vita di molti italiani. Tali opere si possono consultare nel bel volume edito da Marsilio "Ricordi di guerra e prigionia. I disegni di Renzo Biasion della Fondazione Giorgio Cini" (103 pagine, 25.00 euro), edito in occasione della mostra.

Testo di Rossana Bossaglia

Scrive sull’Artista Rossana Bossaglia in occasione della mostra retrospettiva alla galleria Ponte Rosso di Milano del marzo 2004


I numerosi e qualificati critici che si sono occupati fin dagli anni Cinquanta di Renzo Biasion (1914-1996) hanno ogni volta sottolineato la fondamentale caratteristica di questo straordinario personaggio: di essere disegnatore e incisore puntiglioso, e insieme caldo interprete della realtà concreta, restituita attraverso luci soffuse e atmosfere vaporose; con, a seconda dei casi, o addirittura contemporaneamente, una tagliente lucidità di tratto e una morbidezza pastosa di colore. Un artista eccezionale, che potremmo definire eclettico, considerate le caratteristiche della sua opera cui abbiamo fatto cenno; ma l’eclettismo di solito presuppone una varietà di orientamenti l’uno diverso dall’altro: Biasion invece è sempre lo stesso, in modo riconoscibile; quella formula intensa e nitida nella quale lo identifichiamo, la cui diretta matrice è il cosiddetto “stile Novecento”, ne sottolinea una chiara personalità; e la ritroviamo dai ritratti ai paesaggi, dalle opere di piccolo formato e dalle vedute ravvicinate ai grandi dipinti e alle vedute profonde.Ovviamente alla sua precisa peculiarità non è estraneo uno sviluppo nel tempo, cioè l’identificabile successione di fasi diverse del suo operare, anche con predilezioni di argomenti e tematiche. A questo proposito è opportuno sottolineare l’interesse, negli anni Cinquanta, per il tema delle case operaie, o delle periferie con edifici che si sarebbero poi identificati come archeologia industriale; e, negli anni Settanta, l’affascinante sequenza dei simbolici ritratti frontali. Personaggio di forte comunicativa e insieme di grande complessità. Con la sua biografia, potremmo identificarne la fisionomia nell’incontro tra la cultura veneziana e fiorentina; ma come escludere l’influenza dell’area bolognese e la consapevolezza del menzionato Novecento lombardo? E’ sempre lo stesso ma sempre sensibile agli incontri e ai confronti.L’omaggio che gli rende oggi la Galleria ha il suo simbolo nel dipinto “Ponte Rosso”, che egli realizzò nell’ultima fase del suo operare.

Biografia dell'artista

Renzo Biasion (Treviso, 1914 - Firenze, 1997), pittore, incisore, scrittore, ha collaborato con le pagine culturali di diversi quotidiani e periodici ed è stato per lunghi anni titolare della rubrica d'arte del settimanale "Oggi".
Ha esposto come invitato alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma e nelle principali rassegne di pittura e di grafica nazionali ed internazionali ed ha insegnato Figura al Liceo Artistico di Firenze. Numerosissime le sue mostre personali, in Italia e all'estero. È stato accademico delle Arti del disegno, ha conseguito numerosi premi ed onorificenze, fra le quali la Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica come benemerito delle Arti, della Cultura e della Scuola. Sue opere figurano in diverse gallerie italiane e straniere: Bologna, Firenze, Torino, Verona, Udine, Venezia (Ca' Pesaro e Fondazione Cini), Lucca, Imola, Treviso, Rovigo, Rodi, Rovigno, Benevento, Pisa, San Pietroburgo (Ermitage), Lima; un suo ricco 'corpus' di incisioni è stato acquisito dal Gabinetto delle Stampe degli Uffizi di Firenze, mentre il Museo di Senigallia gli ha dedicato una sala permanente. Numerosi i saggi e gli interventi sulla sua attività artistica, ad opera, fra gli altri, di Paolo Barbaro, Fortunato Bellonzi, Rossana Bossaglia, Luciano Budigna, Raffaele Carrieri, Emilio Contini, Corrado Corazza, Carlo Fruttero e Franco Lucentini, Sebastiano Grasso, Claudio Marabini, Salvatore Maugeri, Luigi Menegazzi, Armando Nocentini, Guido Perocco, Mario Pomilio, Giuliano Serafini, Sergio Solmi, Ottorino Stefani, Giorgio Trentin, Orio Vergani, Marcello Venturoli.
Fra le sue opere di narrativa, ricordiamo in particolare Tempi bruciati (Milano, 1948) e Sagapò (Torino, 1954), scelto quest'ultimo da Elio Vittorini per la sua celebre collana 'I gettoni', tradotto in varie lingue e più volte ristampato.

Renzo Biasion è nato a Treviso da famiglia veneziana. Conseguito il diploma al Liceo Artistico di Venezia, inizia l’insegnamento del disegno nelle Scuole Industriali di Feltre. Appartengono a questi anni (1938/40) i primi “interni”, le prime “periferie” e alcuni “ritratti” a olio e acquerello. Nel 1946 espone alla Piccola Galleria di Venezia una serie di “interni” che attirano l’attenzione di Sergio Solmi, direttore della rivista milanese “Le Arti”. E’ un periodo di intenso lavoro letterario e giornalistico.
Nel ’48 pubblica “Tempi bruciati”, quindi lascia l’insegnamento e si trasferisce a Torino dove è inviato speciale del quotidiano La Gazzetta del popolo; scrive i racconti di “Sagapò” che saranno raccolti in volume nel 1954, con una presentazione di Elio Vittorini (Einaudi Ed., Torino). In seguito al successo di “Sagapò” (a cui si è ispirato il regista Gabriele Salvatores ed il suo sceneggiatore Monteleone per il film Mediterraneo, vincitore di un premio Oscar) gli viene offerta la rubrica d’arte sul settimanale Oggi di Milano, nelle pagine denominate “Il sofà delle Muse” e della quale è stato titolare per trentaquattro anni.

Trasferitosi a Bologna agli inizi degli anni ’50 lascia la letteratura per dedicarsi alla pittura, all’incisione e alla critica d’arte. Sono di questi anni alcuni tra i suoi oli più noti sul tema delle periferie, degli interni di studio e delle case rosse bolognesi; tematiche richiamate anche in campo grafico dalle notissime acquaforti. Ritorna quindi all’insegnamento ottenendo, per concorso, la cattedra di “Figura disegnata” al Liceo Artistico di Firenze. Biasion ha esposto alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, alle Biennali dell’incisione di Venezia, alle Biennali di Milano e alle Quadriennali di Torino; oltre che nelle maggiori mostre di pittura in Italia e all’estero. E’ stato accademico delle Arti del disegno, ha conseguito numerosi premi ed onorificenze, fra le quali la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica come benemerito delle Arti, della Cultura e della Scuola.